AUTORBIS.net created 2003 - 2005       
Bologna 1477, printed decks

1. Roberto Blanchelli da Rimini stipulò nel 1477 un contratto con il maestro Pietro Bonozzi. Bonozzi era il fabbricante e fornitore ufficiale di carte da gioco del governo bolognese. Il figlio di Bonozzi s'impegnava a fabbricare per diciotto mesi in esclusiva per Blanchelli carte e trionfi su carta fornita dal committente.
Quote from Tarocchino Bolognese

2. The same is reported with more detail by Andrea Vitali: il Tarocchino da Bologna, Bologna 2005, p. 16

3. Gherardo Ortalli in "The Prince and the playing cards" at page 192/194 drags the following description of it:

"Exploring the printers' role and their relations with painters more accurately the production process. The cards came off the presses with a white cover and were usually sold in that condition. The terms of a contract signed in 1477 at Bologna are revealing in this sense. The manufacturer duly pledged to make at least 250 packs in six months with a possible supplement of a further 125 packs. The large number just reveals just how lively the market was. But what interests us here is that only 50 of the 250 packs were to have decorated backs (chequered or with coats of arms when required), hereas the other 200 were to be supplied without any decoration whatsoever - all white on black."

Commentary autorbis: In the contrary to Ortalli I can't judge, that 250 decks in 6 monthes signify a lively market.

All comments seem to refer to Orioli in 1908 : Emilio Orioli, 'Sulle carte da giuoco a Bologna nel secolo XV', Il Libro e la Stampa, anno II (n.s.), 1908, pp. 109-19; see p. 112.




Orioli-Text

Note Ross Caldwell: The article by Emilio Orioli "Sulle carte da giuoco a Bologna nel secolo XV" is from the Italian journal "Il libro e la stampa" n.s. 2, fasc. 4-5 (1908) pp. 109-119. It is online at the website of the "Emeroteca Digitale"

Website of the "Emeroteca Digitale"

Orioli's discussion of the 1477 Bonozzi text is on pp. 113-114, and the original document is on pp. 117-119. The document only states that 250 packs of both normal and triumph cards are to be made; it does not state how many of each, so we have no means of knowing how many triumph packs Bonozzi was contracted to make.

The person hiring Bonozzi was Roberto Blanchelli of Rimini, who was living in Bologna. He hired Bonozzi and his son for a period of 18 months (not six) almost exclusively. So Bonozzi and son made cards only for him. If one were to guess that Blanchelli was a merchant who sold the cards for profit elsewhere, then it seems Bologna was already a major exporter of cheap cards in the 1470s.

Ma tornando alle carte da giuoco dipinte a mano, e degna di nota un contratto stipulato nel 1477 dal notaio Alberto Argellata fra un Roberto Blanchelli riminese, dimorante a Bologna e che era il committente, con maestro Pietro Bonozzi, mazziere degli anziani, il quale si obbligava con certti patti sopra "el mestiero de la carte e triumphi da zugare"; i quali patti dovevansi asservare dal figlio di lui, che s'impegnava versio il Blanchelli a provvedergli una certa quantita di carte da giuoco di due specie differenti. In questo contratto, oltre il prezzo pattuito, si stabiliva anche il modo come le carte dovessero essere lavorate, secondo un modello preparato e da conservarsi presso una terza persona; cbe se non fossero identiche o riuscissero eseguitite malamente, Pietro Bonozzi era obbligato a farle rifare; non dovevano avere sul dorso alcun disegno ma essere perfettamente bianche. Si obbligavva pure detto maestro Pietro a non permettere che suo figlio od alcuno altro de' suoi lavorasse o vendesse carte per altri, eccetto che per il Blanchelli, ne che aiutasse o consigliasse altri intorno a detto mestiere ne molto ineno lo insegnasse ad altri; prometteva invece che per lo spazio di diciotto inesi continui si sarebbe dedicato a preparare carte e trionfi unicamente per conto del Blanchelli; il quale a sua volta, doveva fornire la carta ed i cartoni necessari per fare "dicte carte o vero triumphi". Oltre la mercede convenuta doveva anche il Blanchelli aggiungere soldi diciotto a titulo di spese, ogni centoventi mazzi di carte o per altrettanti di mazzi di trionfi correspondenti, tenendo pero conto del maggior numero di pezzi che occorrevano per formame un mazzo, poiche "ha piu iochi de li triumphi da quelli de la carte". Ora per spiegarci questo passo, noi dobbiano tener presente la distinzione che si fa sempre in questo atto, fra "carte" e "trionfi". Colla parolla "carte" si intende il mazzo di carte usuali, formato di quaranta pezzi; invece la parola "trionfi", che vedemmo menzionato anche dal documento del 1459, sta a significara i "tarocchi bolognesi", ossia le carte cosi dette "lunghe", delle quali sappiamo che occorrono sessanta per formare il mazzo. Per le spese quindi dovevasi tener coto non dei mazzi, ma del numero delle carte, che effettivamente occoorrevano per formarli; il diciotto soldi che i Blanchelli si obbligava a pagare in piu, a titolo di spese, dovevano poi servire per l'acquisto di "verzino, vederamo, agiuro, colla, alume de roza, inchiostro per fare dicte carte o triumphi".




Dokument Bologna 1477 (from Orioli)









(autorbis)